domenica 5 dicembre 2010

Buon Natale

La notte delle stelle


Sono Paolino e voglio raccontarvi la più bella avventura delle mie vacanze estive.
Ho trascorso tutto il mese di agosto in un bel paesino dell’alta Brianza, immerso nel verde delle betulle e dei faggeti. Dal terrazzo della nostra villetta, seduto sulla mia carrozzella, potevo ammirare uno splendido scorcio di lago e l’ardita dolomitica parete di un’alta montagna. Tempo permettendo, con l’aiuto di un binocolo, potevo ammirare le evoluzioni spericolate dei surfisti sul lago e, di tanto in tanto, seguire i provetti scalatori che si arrampicavano sulle rocce per ore fino all’agognata vetta!
L’emozione che mi prendeva era tale che gridavo di gioia per la conquista, come se ci fossi salito con le mie povere gambe!
Una sera verso la metà del mese, mio papà mi parlò a tavola del cielo stellato (lui era stato da giovane un appassionato astronomo dilettante) e delle sue meraviglie e mi propose di stare alzato con lui tutta la notte ad osservare le stelle e che mi avrebbe fatto da guida.


Ne fui subito entusiasta, un po’ meno la mia mamma che già prevedeva raffreddori, bronchiti e persino polmoniti! Alle 21.30 uscimmo in terrazza, avvolti nei sacchi a pelo, condizione sine qua non per il permesso materno. Io in carrozzella ed il papà sdraiato sulla sedia a sdraio. Nel pomeriggio c’era stato un forte temporale che aveva spazzato tutte le nubi ed ora i profili delle montagne si stagliavano nettissimi contro un cielo adamantino. Guardare ad occhio nudo il cielo stellato dà più soddisfazione che non con il binocolo perché, mi spiegò, l’ingrandimento, tranne in casi particolari, riduce il campo visivo.
Con l’occhio si spazia da una parte all’altra del firmamento e si distinguono gli oggetti più interessanti. Per prima cosa mi disse di fare attenzione alle “stelle cadenti” e mi indicò la direzione in cui guardare: La prima arrivò quasi subito e sembrò inabissarsi e spegnersi nel lago.

 Espressi il desiderio di rivedere presto i miei amici di Jonathan.  Ne seguirono molte altre, con una cadenza di circa 5 minuti. Ne ero affascinato e lanciavo un grido ad ogni apparizione. Mio padre mi spiegò che lo sciame altro non era che granelli di polvere, residui di una vecchia cometa, che a contatto dell’atmosfera si bruciavano estinguendosi. Ben presto l’attenzione fu attirata da stelline che si muovevano nel cielo; naturalmente la vedetta era mio padre, che riusciva a scoprire persino i puntini più deboli. Seppi così che si trattava dei “satelliti artificiali”, che orbitavano a migliaia intorno alla Terra, tanto più veloci e luminosi quanto in orbite più vicine al nostro pianeta. Fu una scoperta per me eccezionale perché nessuno me ne aveva mai parlato e mi sentii come lo “scopritore delle Americhe”!
In quella notte ne contammo ben 25!
Passammo poi ad ammirare corpi celesti più brillanti che rilucevano sopra le nostre teste. La più luminosa era Vega, che formava un grande triangolo con Deneb ed Altair.
 Seppi che Deneb distava 1800 anni luce da noi, cioè stavo vedendo un raggio di luce partito 1800 anni prima, il che mi fece sentire ancora più importante!
Con l’aiuto del binocolo, fissato ad un treppiede, rimasi affascinato dalla Via Lattea (che è la nostra galassia): quello che ad occhio nudo sembrava un lattiginoso sentiero fra le stelle, si rivelava al binocolo come milioni di soli addossati l’uno all’altro, ma in effetti lontani fra loro migliaia di anni luce! La nostra esplorazione proseguiva.
Appena in tempo prima che l’Orsa Maggiore tramontasse, riuscii, con la mia buona vista, a distinguere, dall’altra parte del cielo, la stella doppia Mizar, la seconda stella del timone del Gran Carro: La sua compagna Alcor, vicinissima, significa in arabo “la prova”, appunto perché usata fin dall’antichità per misurare la vista.

Papà mi aiutò poi a individuare la Stella Polare (il polo nord celeste), un puntolino un po’ deludente, ma tanto importante per gli antichi navigatori. Frattanto si era fatta mezzanotte e papà mi consigliò di fare una dormitina (che bel calduccio nel sacco a pelo!) e che mi avrebbe svegliato per un’ultima spettacolare esperienza! Caddi subito in un sonno profondo, costellato da sogni di stelle e di missili.
Alle quattro del mattino mio padre mi svegliò. Seppure un poco intorpidito aprii gli occhi: un corpo brillantissimo, il più  brillante di tutti, era appena emerso dalla nera cornice della montagna: era il pianeta Venere.
Vicinissimo sulla sua destra un altro grande pianeta; Giove, un po’ meno luminoso, e poco più in su Saturno: tutti allineati lungo una grande curva che di lì a qualche ora  avrebbe percorso il nostro Sole. Con l’aiuto del binocolo riuscii a distinguere quattro puntini intorno a Giove: i famosi satelliti scoperti da Galileo mi spiegò mio padre, che ogni sera cambiano posizione intorno al grande pianeta. Con questa stupenda visione si concluse la mia notte delle stelle, una delle più belle esperienze della mia vita. Prima di coricarmi ringraziammo insieme il Signore per le meraviglie del Suo creato. Il mattino dopo mi svegliai all’ora di pranzo: fuori pioveva, il cielo era tutto grigio, ma io sapevo che sopra le nuvole milioni di stelle guardavano verso di me.
(Paolino)

Le mie vacanze

Quest’estate sono stata al mare a Pesaro con l’associazione RosaBlu.
Un giorno siamo andati a Oltremare a vedere i delfini che giocavano con delle persone in una grande vasca.
I delfini obbedivano a quelli che li addestravano: salutavano la gente, saltavano e nuotavano a suon di musica.
Hanno poi proiettato in una sala lì accanto un film che parlava della vita dei pesci.
Oltre a questa vasca, a Oltremare c’era un fattoria guidata da sette fratelli.
Ci hanno fatto vedere degli animali: uccelli vari, galli, maialini molto simpatici.
Sono anche andata al lago nella villa di mio fratello a Fosseno sul lago Maggiore.
Attorno alla villa c’è un bellissimo giardino dover crescono delle rose e la lavanda profumatissima.
In quel giardino io prendevo il sole e mi riposavo, andavo in camera,  leggevo e ogni tanto mi veniva voglia di fumare, ma siccome i miei parenti hanno insistito perché smettessi, non potevo fumare perché mi mancavano le sigarette. Questo è stato un grande sacrificio anche perché vedevo i miei nipoti e la nuora di mia cognata che fumavano, però sono contenta di aver smesso anche se ogni tanto mi torna la voglia.
(Jole)

Vacanze a Pieve di Cadore

Anche questa estate sono andata con la mamma a Pieve di Cadore, nell’albergo dove abbiamo tanti amici.
Ho fatto belle  passeggiate nel parco; sono andata in pedalò sul lago di Auronzo con Don Dino; ho acquistato
In albergo ho suonato il pianoforte e giocato a carte con Don Marcello e, come al solito, prima della cena, ho fatto la chierichetta durante la Santa Messa nella cappellina dell’hotel.
Mi sono riposata e divertita molto!
(Nicoletta)
 

Vacanze a Sanremo

Quest’estate sono andato in vacanza a Sanremo con mia sorella, le sue due bambine piccole e sua cognata.
Un giorno siamo andati a vedere l’acquario di Gros Calins sulla costa Azzurra.
Mi ricordo molto bene i delfini che saltavano tutti insieme ed i pinguini che saltavano anche loro e scendevano in acqua sullo scivolo.
C’era anche un’orca enorme che nuotava nella grande vasca insieme agli altri delfini.
I miei nipoti erano felici di vedere quello spettacolo e  lo ero anch’io!!
(Paolo)

Vacanze a Cervia

Durante le  vacanze sono andato  a Cervia con il pullman insieme a Roberto, il mio educatore e ad altri ragazzi.
Il primo giorno, sulla via principale c’erano delle bancarelle ed io ho comperato una collana, un braccialetto e degli anelli che porto anche ora.
Dopo una bella passeggiata, abbiamo mangiato al ristorante e siamo andati al mare  a prendere il sole, Roberto ha fatto il bagno, ma io no perché avevo freddo.
Alla sera siamo andati a dormire in albergo.
Siamo rimasti qui a Cervia per quindici giorni.
(Carlos)

Vacanze a Trani

Quest'estate sono tornata a Trani, una città con diverse chiese bizantine ed una splendida cattedrale con ricchi dipinti. Con mio papà sono andata spesso in spiaggia: il mare era bellissimo!
Ho potuto vedere le tradizionali processioni per la Madonna e San Nicola; ho visitato il faro, da cui si vedono gli scogli, il mare con i bagnanti e le barche.
Ho visitato un’antica chiesa romanica del 1200 dedicata alla Madonna Addolorata.
Le mie vacanze sono state bellissime! 
(Paola)

Vacanze a Lignano

Sono andato al mare a Lignano Sabbiadoro con il gruppo dei ragazzi della comunità e degli educatori.
Al mattino, dopo la colazione, si decideva dove andare: un gruppo andava al mare ed un gruppo in piscina.
Dopo il pranzo ed un breve sonnellino, si andava a fare un giretto in piazza o in paese.
Alla sera a turno si andava a mangiare la pizza.
Dopo cena si andava al bar a prendere un gelato o a bere qualcosa.
Entro le 22 bisognava essere nell’albergo perché non si poteva stare più fuori.
Un giorno siamo andati ad un museo di storia naturale. In una zona c’erano gli animali imbalsamati nelle vetrine, da un’altra parte c’erano i serpenti vivi dentro le gabbie di vetro.
(Marco)

Vacanze a Milano


Quest’anno sono rimasta a Milano durante le vacanze estive.
Stavo spesso in casa e ogni giorno andavo ai giardini con mia mamma a vedere giocare i bambini.
Qualche volta andavamo al cimitero Maggiore a trovare mio fratello Diego e prendevamo il tram 14.
Nelle giornate più calde andavamo a prendere il gelato il centro.
Siamo andati qualche volta con gli amici a visitare il Duomo ed a vedere il Castello.


Il Duomo non mi piace molto perché dentro è quasi sempre buio, invece il Castello mi piace molto.
Una volta sono andata all’orto botanico di Brera dove c’erano tante piante e dei fiori bellissimi che mi ricordo ancora.

Un giorno sono andata in treno a Civenna a trovare Guido, sul lago di Como.
Dopo aver pranzato, siamo andati sulle rive del lago a fare un giro.
Dietro a noi c’erano delle montagne alte e sulle rive del lago c’era poca gente.
Sul lago non c’erano tante barche forse perché il cielo era grigio e coperto. 
(Silvana)